A Giunti Odeon, Valentina Barile, Paolo Di Paolo, Carlotta Fruttero, Leonardo Gori, Lia Levi, Sacha Naspini, Anna Prandoni, Alessandro Raveggi, Vanni Santoni, Marco Vichi, Christine Von Borries, Paola Zannone presenteranno il volume Etichette Buchette - Storie di Vini Immaginari (Edizioni BDV). Seguirà nella Sala degli Specchi al 1° piano, l'inaugurazione ufficiale della mostra fotografica omonima in esposizione dal 7 al 20 novembre 2025. Ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:30.
La mostra e il libro:
12 etichette di vini immaginari associate a 12 buchette del vino fiorentine.
Ogni etichetta, posta su una bottiglia vuota, è stata fotografata dentro o accanto a una buchetta del vino nel centro storico di Firenze.
Le stesse etichette – e quindi i vini immaginari evocati – sono state fonte d’ispirazione per 12 scrittori e scrittrici professionisti, i cui racconti sono raccolti nel libro Etichette Buchette (Edizioni BDV).
Ideatori e curatori della mostra sono Lorenzo Scacchia (Incipitojo) e Matteo Faglia (presidente dell’Associazione Buchette del Vino, editrice del libro).
Contribuiscono all’iniziativa: Ruffino, Babae, Cafe Odeon, Vetreria Etrusca.
Etichette Buchette (alias EtiBu) nasce dall’incontro tra le attività di Lorenzo Scacchia e Matteo Faglia. Incipitojo espone dal 2019 copertine di libri immaginari, invitando i visitatori a fantasiare su cosa quelle pagine non ancora scritte possano contenere; e a scrivere quindi in poesia o prosa, ispirandosi liberamente alle copertine. L’Associazione Buchette del Vino è nata a Firenze nel 2015, dedicandosi a queste aperture “inventate” nella seconda metà del ‘500 per vendere il vino a fiaschi direttamente dai palazzi delle famiglie nobili che lo producevano nelle campagne intorno alla città.
Il primo atto è stato l’invito a 12 scrittori e scrittrici che, scelta un’etichetta tra quelle create da Scacchia, hanno “bevuto” quel vino immaginario e ispirandosi a esso hanno composto un racconto a testa. In estrema libertà creativa, con il solo vincolo relativo alla lunghezza (10000 battute circa). Immagini e immaginazioni, dunque, per fantasticare nel mondo del vino. Si sono prestati al gioco: Valentina Barile, Paolo Di Paolo, Carlotta Fruttero, Leonardo Gori, Lia Levi, Sacha Naspini, Anna Prandoni, Alessandro Raveggi, Vanni Santoni, Marco Vichi, Christine Von Borries, Paola Zannoner. I racconti sono raccolti in un libro pubblicato da Edizioni BDV (emanazione dell’Associazione Buchette del Vino), con grafica e impaginazione di Simonetta Scaglione.
Altro caposaldo di EtiBu sono i ritratti fotografici ad opera di Scacchia, ambientati a Firenze e protagonisti della mostra in oggetto. Ogni etichetta è stata posta su una bottiglia vuota, gentilmente fornita da Vetreria Etrusca. Scacchia e Faglia hanno trascorso una giornata di qua e di là d’Arno, abbinando ogni etichetta a una buchetta. E nella maggior parte dei casi coinvolgendo ignari passanti nella costruzione della scena: loro mani, braccia e corpi sono diventati parte essenziale delle fotografie.
Ogni ritratto è affiancato in mostra da: indirizzo della buchetta (e nome del palazzo, se rilevante), informazioni sulla buchetta, nome del modello di bottiglia, incipit del racconto corrispondente. Un pannello espone le 12 bottiglie vuote.
I ritratti sono presenti anche nel libro, che funge così da catalogo della mostra.
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Incipitojo {ad uso di starvi a fantasiar}: esposizione di copertine di libri immaginari. I visitatori sono invitati a fantasticare su quali parole quelle pagine non ancora scritte possano contenere e a comporre quindi in poesia o prosa ispirandosi alle copertine. E percorrendo così a ritroso l’usuale iter editoriale, che vede la copertina a valle dell’opera.
Ideato e concretato da Lorenzo Scacchia, dall’esordio nel 2019 – pur orbitando intorno alla stessa idea fondante – ad ogni edizione si accorda alle forme della sede ospitante e delle sinergie in essere. Sovente viene bandito un concorso letterario e talora le copertine nascono da laboratori di inclusione sociale. La scrittura avviene a volte in loco su carta includente semi, poi piantata altrove tessendo connessioni tra scriventi e seminanti.
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L’Associazione Buchette del Vino (presieduta da Matteo Faglia) è nata a Firenze nell’ottobre del 2015 con lo scopo di censire, studiare, documentare, far conoscere e salvaguardare un patrimonio diffuso nel territorio toscano. Una testimonianza unica e del tutto originale di commercio del vino direttamente dai produttori ai consumatori di ogni ordine sociale attraverso questi manufatti architettonici così particolari.
Le buchette del vino sono nate e si sono diffuse esclusivamente a Firenze e nel territorio del Granducato di Toscana a partire dalla seconda metà del ’500. Sono state “inventate” per vendere il vino a fiaschi direttamente dai palazzi delle famiglie nobili che lo producevano nelle campagne intorno alla città. Dopo 4 secoli, a metà ’900, sono cadute in disuso e via via dimenticate. Fino alla loro riscoperta nel 2019, con la riapertura nei locali di Babae in via di Santo Spirito, seguita da una dozzina di altri esercizi che, rielaborando la tradizione, vogliono offrire l’esperienza di un calice di vino somministrato sulla strada in un modo del tutto particolare.
Il censimento, sempre in corso, registra ad oggi quasi 300 referenze in tutta la Toscana. La comunicazione dell’Associazione, svolta attraverso un sito web e due profili social, riporta e aggiorna le nostre scoperte e iniziative, fatte di studi, incontri, visite guidate, produzione di video-tour, cacce alle buchette e altro.